L’ amministratore di una società emette assegni e poi non vengono contabilizzati, diventa legittimo l’ accertamento fiscale basato sulla presunzione di operazioni non fatturate.
Quanto ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza n.18057 del 2010.
I giudici di legittimità hanno riaffermato il principio secondo cui “in tema di accertamento dell’Iva, l’emissione di assegni da parte dell’amministratore, non giustificata da documentazione commerciale, fa legittimamente presumere che la società abbia effettuato operazioni non fatturate di acquisto e di rivendita di beni”.
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