Rischia il penale chi, rispondendo al Fisco, produce atti o documenti falsi, anche parzialmente, o fornisce dati e notizie non rispondenti al vero è equiparato a quello della falsità nelle autocertificazioni e sconta la reclusione (articolo 76 del Dpr 445/2000).
Manca, tuttavia, un contorno definito in merito. Così, le ricadute nell’illecito sono possibili nell’ambito dell'intera attività di controllo: dai questionari inviati al contribuente, alle richieste in sede di verifica.
Intanto, sulla Manovra di Monti è stata diffusa un’analisi compiuta dall’ufficio studi del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Nel 2012 la pressione fiscale sarà al 45,54% con un aumento progressivo che vedrà nel 2014 sfiorare quota 47%.
Claudio Siciliotti, presidente del Cndcec, commenta: “Se non torniamo a crescere ad un tasso nominale di almeno il 2-3% annuo soffocheremo il Paese sotto il peso di una pressione fiscale che farà fuggire all’estero tutto quello che potrà fuggire: imprese, talenti individuali, patrimoni finanziari. D’altro canto, se oggi non sistemiamo i conti con ricette dolorose, ma indubbiamente concrete come quelle da ultimo adottate dal governo Monti, non torneremo a crescere per il semplice fatto che non avremo alcun futuro... diventa un imperativo morale, prima che giuridico, destinare i proventi dalla lotta all’evasione anziché alla riduzione del deficit, esclusivamente all’abbattimento della pressione fiscale”.
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