Controlli della Guardia di Finanza sui clienti e fornitori;
si sta intensificando il monitoraggio sulle aziende con un fatturato pari ad almeno 25 milioni di euro con interessi all’estero.
In particolare si ‘osservano’ gli affari conclusi con imprese e professionisti domiciliati in paesi black list e le partecipazioni detenute in società Cfc insediate in territori che beneficiano di regimi privilegiati.
I questionari inviati dai nuclei di polizia tributaria potrebbero arrivare anche ad aziende che hanno avuto rapporti indiretti con realtà appartenenti a paradisi fiscali.
La check-list richiede l’indicazione delle società controllate o collegate residenti nei paradisi fiscali con cui non sono stati intrattenuti rapporti economico-commerciali, la segnalazione analitica dei dati relativi ai fornitori e ai clienti collegabili ai 70 paesi a fiscalità privilegiata sotto costante osservazione perché poco collaborativi:
la denominazione sociale, l’indirizzo della sede legale o di eventuali sedi secondarie operative localizzate in paesi o territori che godono di un regime fiscale privilegiato, le partite Iva nazionali o comunitarie, il numero delle fatture e delle note di credito contabilizzate, l’ammontare dei ricavi e dei pagamenti, le coordinate dei rapporti bancari esteri da cui sono stati effettuati.
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