Secondo la Commissione Tributaria Provinciale di Isernia (sentenza n. 134/2/2010), nell’ipotesi di accertamento da redditometro l’aiuto finanziario concesso dalla propria moglie e dagli altri componenti familiari, le sopravvenienze attive dei depositi bancari sono prove utili a dimostrare che le spese sono state utilizzate per esigenze familiari e sono, quindi, valide per respingere le pretese dell’Amministrazione finanziaria.
Nel caso di specie, ad un contribuente era stato notificato un avviso di accertamento in relazione alla dichiarazione dei redditi del 2004 con cui si accertava sinteticamente un maggiore reddito Irpef, sanzioni e interessi.
La citata Commissione Tributaria Provinciale ha accolto il ricorso presentato dal contribuente ritenendo imprecisi e contraddittori gli elementi su cui si è fondato l’accertamento di tipo sintetico. L’ufficio non aveva tenuto conto del contributo economico fornito dal coniuge del contribuente dai suoi familiari, sia del fatto che alcune autovetture non appartenevano allo stesso contribuente. E’ mancata anche la fase dell’invito al contradditorio.
< Prec. | Succ. > |
---|